I valori OMI non sostituiscono la stima puntuale

La disponibilità dei valori forniti dalla banca dati, gestita dall’Osservatorio del mercato immobiliare istituito con D.M. 23 dicembre 1992, non comporta il superamento dei tradizionali metodi di stima. Infatti le indagini di mercato costituiscono soltanto una parte delle complesse operazioni di stima, nell’ambito delle quali occorre procedere alla valutazione di ulteriori elementi, quali le caratteristiche specifiche dell’immobile, la sua vetustà, il suo stato di conservazione e manutenzione, l’esistenza di eventuali vincoli e tutte le altre circostanze potenzialmente incidenti sulla concreta appetibilità del bene da parte di eventuali acquirenti, elementi che non sono tenuti presenti nella determinazione dei valori inseriti nella banca dati, i quali, costituendo il risultato dell’acquisizione e dell’elaborazione di informazioni di carattere tecnico-economico riguardanti la generalità degl’immobili situati nell’area considerata, si configurano come valori medi, e pertanto, nonostante l’accuratezza delle rilevazioni e la provenienza da una fonte particolarmente qualificata, risentono di un’intrinseca astrattezza, che impedisce di porli in via esclusiva a base della stima, senza procedere ad ulteriori verifiche.

(Sentenza integrale)