La Regione Calabria propone le linee guida per la redazione dei V.A.M.

Il Settore n. 1 (Affari Generali, Giuridici ed Economici – Procedure Espropriative e Contenzioso) del Dipartimento Infrastrutture – Lavori Pubblici della Regione Calabria, con l’adozione del Decreto n° 2565 del 27/03/2018 ha definito le Linee Guida per la redazione dei Valori Agricoli Medi da parte delle Commissioni Provinciali Espropri.

Si tratta di un importante obiettivo raggiunto dalla regione Calabria in raccordo con il C.N.C.P.E. (Coordinamento Nazionale delle Commissioni Provinciali Espropri) mediante l’attivazione di un Tavolo tecnico con il compito di esaminare le problematiche riguardanti la regioni agrarie e la corretta determinazione dei Valori Agricoli Medi (V.A.M.), che, come è noto, le Commissioni provinciali per la  determinazione delle indennità di esproprio devono effettuare entro il 31 gennaio di ogni anno.

I VAM, introdotti nell’ordinamento fin dal 1971 (artt. 16 della L. n. 865/1971), vengono individuati – nell’ambito delle Regioni Agrarie – definite dall’Istat nell’anno 1958, costituite da gruppi di comuni, nell’ambito della stessa provincia, individuati secondo regole di continuità territoriale in relazione a determinate caratteristiche naturali ed agrarie, successivamente, aggregati per zona altimetrica, i cui terreni dovrebbero caratterizzarsi per continuità naturale e geomorfologica (clima, geologia, rilievo ecc.) e utilizzazioni agricole similari, che rappresentano uno dei livelli territoriali utilizzati dall’Istat per l’acquisizione di dati statistici economici in campo agricolo.

Dopo la dichiarazione di incostituzionalità di cui alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 181/2011, i V.A.M. rappresentano i parametri utilizzati per la determinazione delle indennità aggiuntive per i coltivatori diretti o imprenditori agricoli a titolo principale, di cui al comma 4, dell’art. 40 e per i fittavoli e compartecipanti, di cui all’art. 42, del D.P.R. 327/2001, tendenti a ristorare la perdita dell’occasione di lavoro connessa alla sottrazione del fondo agricolo o per l’espropriazione dei terreni edificabili utilizzati a scopo agricolo (art. 37, comma 9, T.U. sulle espropriazioni).

L’esigenza di adottare delle Linee Guida è nata dalla consapevolezza che, così come concepite, le regioni agrarie ormai presentano, sotto diversi aspetti, caratteri anacronistici; da qui la necessità di adattare la situazione ad un contesto agricolo in continua evoluzione, il cui outlook è ormai consolidamente rivolto a scenari sia di scala locale sia di scala globale.

Nella definizione delle Linee guida si è, pertanto, tenuto conto dei mutamenti socio economici e dell’assetto del territorio intervenuti, della costituzione di nuove province, della diffusione sempre maggiore dei principi di agricoltura biologica, della presenza di coltivazioni di qualità in aree protette e della presenza di coltivazioni di pregio (DOC, DOCG, IGT, DOP e IGP), ormai largamente distribuite sull’intero territorio regionale e regolamentate da norme di legge validate dalla Comunità Europea, le cui zone di produzione, spesse volte, non collimano con le suddette regioni agrarie, dell’incidenza positiva di vincoli archeologici o quelli riguardanti le aree ricadenti all’interno delle perimetrazioni dei  Parchi nazionali e regionali; in sintesi, della necessità di disporre di parametri in grado di rappresentare condizioni reali ed aggiornate connesse all’evoluzione del mondo agricolo, entro i limiti delle Regioni Agrarie.

Per queste ragioni è stato attivato un tavolo tecnico a cui hanno preso parte, oltre ai già citati attori,  l’Agenzia delle Entrate,  il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, la Soprintendenza archeologica ed i dipartimenti regionali Agricoltura e Risorse agroalimentari ed Ambiente e Territorio della Regione Calabria.

Attraverso l’ausilio di software GIS (Geographic Information System) e layer georeferenziati, sono state individuate, nell’ambito di ciascuna Regione Agraria, delle sottozone delimitate dai confini dei fogli di mappa catastali.

I dati utilizzati provengono dalle attività che La regione Calabria, attraverso l’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura), ha condotto in un recente passato una intensa attività di acquisizione di dati ambientali, con particolare riguardo alla risorsa suolo, al fine di disporre di un quadro organico di conoscenza a livello regionale fondamentale per le scelte di programmazione territoriale e per il recepimento delle normative comunitarie e nazionali in tema di agroambiente. Nella  carta dei suoli realizzata sono riportate le diverse tipologie di suolo presenti  e la loro distribuzione nei vari paesaggi della regione. L’interpretazione dei caratteri e delle qualità dei suoli e le relazioni con le altre componenti ambientali  secondo metodologie collaudate (Land Capability Classification) sono riportate nella Carta della Capacità d’Uso.  Negli elaborati cartografici redatti, le diverse tipologie di suolo sono state raggruppate in base alla loro capacità di produrre comuni colture, senza alcun deterioramento della risorsa suolo e per un periodo indefinito di tempo.

La valutazione effettuata si riferisce al complesso di colture praticabili nel territorio e non ad una coltura in particolare e considera un livello di conduzione gestionale accessibile alla maggioranza degli operatori agricoli. Il concetto posto alla base della valutazione compiuta è quello della maggiore limitazione, ossia della caratteristica fisico-chimica più sfavorevole all’uso agricolo. Non sono state considerate le limitazioni temporanee risolvibili mediate appropriati interventi di miglioramento.

Le limitazioni permanenti sono state alla base della classificazione e presentano un carattere discriminatorio assoluto. Inoltre sono state escluse le valutazioni dei fattori socio-economici.

Per l’attribuzione alla classe di capacità d’uso, sono stati considerati 13 caratteri limitanti relativi al suolo, alle condizioni idriche, al rischio di erosione e al clima.

Seguendo questa classificazione i suoli sono stati distinti in otto classi, designate con numeri romani dalla I all’VIII e indicano il progressivo aumento dei fattori limitanti e la conseguente restrizione delle scelte possibili. Le prime quattro classi includono i terreni arabili, mentre le restanti classi comprendono terreni il cui uso è limitato al pascolo, alla forestazione o al mantenimento dell’ambiente naturale.

Nell’ambito della regioni agrarie, precedentemente determinate, il territorio agricolo regionale classificato secondo la metodologia della LCC (Land Capability Classification), è stato ripartito in quattro sottozone identificate con le lettere maiuscole dell’alfabeto e delimitate dai confini dei fogli di mappa catastali .

Alla sottozona A afferiscono i suoli di I e II classe di capacità d’uso, i quali possono essere utilizzati per quasi tutte le colture diffuse nella regione, in quanto privi di limitazioni rappresentano la parte più produttiva della regione agraria.

Alla sottozona B appartengono i suoli di III classe di capacità d’uso, i quali presentano delle moderate limitazioni che riducono la scelta delle colture e richiedono specifiche pratiche di conservazione.

Alla sottozona C appartengono i suoli di III e IV classe di capacita d’uso, i quali  presentano delle limitazioni forti all’utilizzazione agricola.

Alla sottozona D appartengono i suoli di VI, VII e VIII classe di capacità d’uso, i quali presentano limitazioni severe da pregiudicare l’uso agricolo.

Le Linee Guida, come sopra sinteticamente descritte con riferimento al metodo utilizzato, consentiranno alle C.P.E. di individuare, nell’ambito delle singole Regioni Agrarie, i Valori Agricoli Medi, distinti per sottozone, tenendo in debito conto le potenzialità produttive delle aree agricole classificate come  omogenee e le proposte di armonizzazione dei tipi di coltura che potranno ricondurre i tipi di coltivazioni a quelli utilizzati nell’ambito del sistema Corine Land Cover, un progetto questo, varato dalla Comunità Europea, sulle variazioni macroscopiche, a livello europeo, di land use.

Le Linee Guida si corredano della Carta delle 5 province calabresi, ad esse sono altresì allegate le sottozone delle Regioni Agrarie della Regione Calabria, la Tabella di correlazione dei tipi di coltura utilizzati fino ad oggi dalle Commissioni con i tipi di coltura proposti.

 

Tiziana Corallini 1

Giovanni Malara 2

Claudio Marasco 3

Raffaele Paone 4

 

1 Dirigente del Settore Affari Generali – Espropri della Regione Calabria

2 Presidente CNCPE

3 Responsabile ufficio regionale espropriazioni

4 Funzionario ARSAC Servizio Agropedologia